di Francesco Galli

22 agosto
La sveglia è suonata come tutte le mattine quasi alla stessa ora. Ma dato che è estate e noi senza impegni… la sveglia non ci doveva essere!!! In quel momento l’odio per quello stupido trillo (addirittura alle 4 in punto del mattino), è stato molto più alto delle cime che avremmo conquistato in quei giorni.
Dopo un lungo viaggio in macchina passato a recuperare ore preziose di sonno, la nostra avventura ha inizio dalla funivia che dal Passo Campo Carlo Magno porta al Grostè. La nostra prima tappa ci avrebbe condotti al rifugio Brentei, percorrendo il Sentiero SOSAT: sì, perché il nostro doveva essere un vero e proprio “viaggio”. Ogni giorno avremmo dovuto fare gli zaini e partire verso un nuovo rifugio: o almeno questa era l’idea iniziale che, a causa del tempo, è andata velocemente in fumo. Anche l’accoglienza che madre natura ci ha dato appena scesi dalla funivia ha fatto svanire le nostre idee di montagna. Noi ragazzi ci aspettavamo cielo terso e paesaggi mozzafiato, mentre tutto ciò che vedevamo era un fitta nebbia, accompagnata da una leggera pioggia. “La montagna è anche questa” ci hanno detto gli accompagnatori, prima di riprendere il cammino. Quel giorno abbiamo camminato dentro una fitta nebbia, fino a quando il cielo non si è riaperto, mostrandoci il paesaggio e il nostro rifugio.

23 agosto
Il secondo giorno è iniziato con una tranquilla sveglia al sorgere del sole e un’abbondante colazione, a base di pane e Nutella, che fortunatamente avevamo in abbondanza… grazie al nostro compagno Francesco, che si è stupidamente portato nello zaino, non solo 1 chilo di Nutella, ma anche il contenitore di vetro! Tornando a noi, la mattina iniziata discretamente, non poteva che peggiorare… diluvio. Fortunatamente nel pomeriggio il tempo si è rimesso e abbiamo sfruttato la situazione per riprenderci da una mattinata riempita con nodi, moschettoni, corde, cordate e soste (adesso siamo pronti a tutto!). E così, dopo essere stati al rifugio Alimonta siamo tornati al Brentei: per questa volta abbiamo ringraziato le pessime condizioni climatiche, per averci regalato una giornata di riposo.

24 agosto
Terzo giorno: le prime fatiche iniziano a farsi sentire, ma ciò non ci consente un altro giorno di pausa. Oggi è il grande giorno: finalmente il tempo è dalla nostra parte e affronteremo il sentiero delle Bocchette Centrali con tutte le sue cenge. Dopo la solita, abbondante colazione ci avviamo attraverso tratti attrezzati e nevai (un po’ ghiacciati) verso le Bocchette Centrali, che ci aspettavano lì, ferme come montagne. Il tempo ha tenuto, ma non troppo… non sia mai di trovare una giornata di pieno sole dalla mattina alla sera in montagna! Quindi, per l’ennesima volta, a causa del tempo, abbiamo dovuto “arrenderci”: arrivati a Bocca degli Armi non abbiamo continuato verso il rifugio Pedrotti ma, passando per il rifugio Alimonta, siamo tornati al rifugio Brentei. Una volta giunti lì abbiamo fatto affidamento su tutta la tecnologia che la montagna ci ha permesso di usare per sapere cosa aspettarci per il giorno dopo: dovevamo decidere se rischiare di prendere l’acqua e tornare a casa fradici, felici e stanchi oppure tornare a casa il giorno stesso, sicuramente più stanchi a causa del viaggio, ma ugualmente felici… bella scelta, ma era scontata!! Così siamo scesi a valle passando per la Vallesinella e siamo arrivati finalmente alle macchine. Fortunatamente durante il viaggio abbiamo fatto una fermata, per prendere con noi qualche sacchetto di deliziose, succose mele del luogo. Poi è bastato chiudere gli occhi e in un lampo siamo tornati a casa.

25 agosto
…La sveglia doveva suonare come le altre mattine alle 6 in punto, ma no!!! Sono uno studente in vacanza e la sveglia, fortunatamente, non è suonata…

alpinismo giovanile CAI Prato